Sono molte le cose che vorrei gestire in un determinato modo, ma che puntualmente non faccio, come questo blog, ad esempio. Sono molte le cose che vorrei dire allo stato attuale, ma preferisco soffermarmi sul “buono” che riesco a trarne e percepirne.

Chi mi conosce, sa che per mia natura tendo ad avere note pessimistiche sulle situazioni, sono “i pensieri oscuri” che ogni tanto tornano a galla, distorcendo il tutto e provocandomi non poco malessere; nell’ultimo anno e mezzo ho dovuto affrontare parecchie cadute in questi baratri (principalmente rivolti verso me stessa), facendo uscire un’emotività che evidentemente tenevo nascosta o bloccata da qualche parte. Oltre al dialogo e al confronto con le persone a me vicine, il consiglio più efficace che mi davano e che mi autoimponevo (e mi autoimpongo anche ora) per farmi riprendere il controllo, è che nonostante tutto, anche nella situazione peggiore (o che semplicemente io percepivo come “peggiore”), si può fare di quel momento qualcosa di costruttivo e può uscirne comunque qualcosa di buono.

Tutto questo preambolo per arrivare dove?

I miei buoni propositi nel campo del fumetto, per quanto riguarda la partecipazione a eventi che portano notevole visibilità e guadagni reinvestibili, hanno subìto un effetto “sotto gelatina”XD Non sono terminati, sono semplicemente in criostasi. Non li ho lasciati nel 2019, quando stavo materialmente vivendo il “sogno” ed era tutto un gran divenire. Per quanto, non nascondo di essermi posta tante domande durante il 2020, finché non mi sono posta la domanda giusta: “Tutto quello che faccio, tutto l’impegno che ci metto, i sacrifici, o per quanto siano ancora “scarsi” i risultati che ottengo, mi rendono felice?”

Di contro, il pensiero oscuro ribatteva: “Guarda dove ti trovi, guarda ancora dove stai, non hai fatto grandi passi, il resto del mondo va avanti, guarda gli altri dove sono arrivati. Perché non sei altrettanto brava? Perché non sai venderti meglio? Conti veramente di arrivare da qualche parte, quando ci sono ragazzi freschi di diploma che hanno fatto già più strada di te?”

Sì, confermo di aver rosicato ogni tanto, sul “successo” degli altri. Ma quello che ho fatto non vale meno di quello che fanno gli altri, vale per me. E mi rende felice.

Di colpo il mio sogno l’ho visto tagliato di netto e riuscire a ritrovare il mood giusto non è stato facile. Tutt’ora è tutto un enorme in-divenire, infatti, ad oggi, con le ultime disposizioni emesse, la mia determinazione, tra una madonna e l’altra, è lì che vacilla.

Non mi esprimerò sulle scelte che mi hanno portato ad una determinata decisione, bensì sul trarre il buono da una situazione di evidente blocco, ossia che per me attualmente, sarà quasi del tutto impossibile partecipare a fiere/mostre mercato di fumetto. Il motivo?

Da artista indipendente che partecipa alle selfaree ci sono un sacco di aspetti da dover considerare ogni volta, primo fra tutti quello economico: alloggi, viaggi, pasti, costo dello stand etc. Nulla di diverso da un comune investimento: in base ad un capitale di partenza l’investitore sa di quanto dovrà rientrare, pertanto elabora strategie di vendita e marketing per poterci riuscire, considerando anche un potenziale fallimento o uno scarso risultato. In un clima come quello odierno ci si aggiunge il fattore “sicurezza” che, per quanto discusso da chiunque, rimane un argomento a discrezione del buon senso del singolo individuo.

Sulla base delle mie scelte di vita mi vedo, in un certo senso, “negata” la possibilità a vivere il mio sogno, a meno che:

  • Non mi adatti e segua l’esempio di altri colleghi (si, fumettisti/disegnatori, anche di una certa fama, o comunque lavoratori del mio stesso campo, li chiamo “colleghi”)
  • Non metta nel preventivo di spesa un enorme quantitativo di esami diagnostici che mi permettano di accedere

In entrambe le ipotesi, a mio parere, piuttosto paradossale. Ora, sicuramente là fuori ci saranno persone che contesteranno le mie scelte, come d’altronde, ci saranno persone che le appoggeranno, ma io non sto puntando il dito contro nessuno. C’ho messo un po’ a tornare nella condizione di sentirmi tranquilla, non giudicata o discriminata, semplicemente prendo atto che QUESTA è la realtà attuale e io DEVO trarne qualcosa di buono per stare bene.

A livello psicologico, si arriva ad un punto dove ripetere una “lista di elementi positivi” (elementi che fino al giorno prima non pensavi ti riguardassero) aiuta finché non ci credi. Perciò arriviamo a parlare del fattore Fortuna. O meglio, del fattore “Poteva andar peggio, poteva piovere” XD La mia mente mi ha sempre portata a pensare “sono sfigata”, sotto tanti punti di vista, e come riuscire a stare meglio in questo frangente? Trovare la fortuna nella sfiga e tramutarla in un matra quotidiano.

CHE PERIODO DI SFIGA

Ok. Evitiamo la parte basic del tipo “ho la fortuna di avere una casa, cibo in frigo, etc” (che precisiamo, non sono così scontati per tutti). Sono fortunata perché:

  • Sono riuscita nel tempo ad entrare in possesso dei mezzi per poter vedere concretizzato il mio sogno (tavoletta e strumenti vari).
  • Ho stimoli tali da poter portare avanti i miei progetti, da un’idea ne nasce un’altra e così via.
  • Ho scelto una professione che posso svolgere anche da casa.
  • Vivo in un’epoca storica dove è più facile connettermi con le persone e divulgare il mio lavoro, e le capacità tecniche per creare contenuti non mi mancano.
  • Risparmiando da una parte, posso reinvestire in digitale.
  • Ho un’età giusta, né troppo giovane e inesperta, né troppo vecchia e appassita.
  • Amo quello che faccio, creare storie, raccontarle, vederle realizzarsi.

In sé, sono già tante cose che mi aiutano ad affrontare meglio la mia posizione. Basteranno quando vedrò le foto sui social dei colleghi che invece avranno potuto partecipare? Riuscirò a non rosicare?

No XD (chi prendiamo in giro? Ho un’emotività andata a signorine buonasera, ormaiXD). Ma sono motivazioni sufficienti a mantenermi determinata per proseguire con la realizzazione del mio sogno. La tattica Griffith XD

Il cambiamento fa paura, non c’è nulla da fare, come la metti la metti, cambiare destabilizza. L’importante è riuscire a trovare un equilibrio e questo post era per comunicare che ci sto lavorando. Questo è il prezzo da pagare per le mie scelte di vita? Va bene, ma il sogno sto continuando comunque a realizzarlo, solo in forma diversa😊 e per un periodo di tempo X, finirà ad un certo punto, no? Cerchiamo di essere positivi…nel senso…quello buono…AVETE CAPITO!!! XD

Per concludere, il consiglio che mi sento di dare a tutti coloro che stanno affrontando la mia stessa scelta è di non abbattersi e di continuare ad essere creativi, a trovare soluzioni invece che capri espiatori.

Invece, a tutti coloro che hanno preso scelte diverse e hanno pensieri diversi dai miei…fondamentalmente la stessa cosa. Spero che le fiere o qualunque altro tipo di evento vi vadano bene, che troviate quello che state cercando e che possiate respirare quel bel clima a cui eravamo abituati.

Ecco, giusto una cosa, per entrambe le parti: non giudicatevi a vicenda, siamo persone dalle mille sfaccettature.

Cri

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